Kolima Lab

Kolima è un laboratorio di disegno e di tatuaggio tradizionale siberiano, a Milano, in cui Nicolai Lilin continua la sua attività legata al tatuaggio siberiano, tenendo vive le stesse tradizioni: realizza disegni unici che racchiudono i simboli appresi nell’antica tradizione del tatuaggio. In questo modo si crea un legame speciale ed unico tra tatuatore e la persona che indosserà il tatuaggio. Per lui il tatuaggio rimane sempre un rapporto ed un processo molto speciale ed importante. E’ fondamentale che le persone condividano con lui la loro storia e i loro pensieri.

Per questo motivo prima di ogni incontro è necessario scrivere a Nicolai, raccontandogli la storia che si vuole tradurre in tatuaggio, e oltre alla storia qualcosa sulla propria persona: la famiglia, gli amici, i rapporti con le persone importanti, i valori, gli interessi, il lavoro, tutto questo contribuisce ad arricchire il disegno e di conseguenza i significati.

Nicolai Lilin ha studiato per diventare un kol´sik, che nella lingua criminale significa letteralmente “quello che punge”, da un anziano maestro tatuatore siberiano. Ha imparato quest’arte giovanissimo, osservando e studiando i disegni originali, creati su misura per ogni singola persona e imparando a decodificare gli antichi codici della tradizione del disegno e della simbologia del tatuaggio siberiano.

Un corpo siberiano tatuato è un libro misterioso, che pochi sanno leggere.

Il tatuaggio siberiano ha i suoi fondamenti nel significato. Veniva eseguito proprio per trasmettere informazioni senza dover parlare, comunicando attraverso la simbologia del disegno.

La figura del tatuatore, nella tradizione siberiana, era paragonabile a quella del confessore, a cui si poteva raccontare ogni segreto personale certi che sarebbe stato racchiuso nell’intreccio enigmatico dei simboli della tradizione.

Creavo immagini per i tatuaggi, usando con sempre maggiore facilità la simbologia della tradizione criminale siberiana.

Nonno Lësa, quando mi dava incarichi nuovi, non mi diceva più come dovevano essere le immagini, mi spiegava solamente il significato finale, codificato. Insomma, sfruttavo i simboli nella creazione delle immagini come si usano le lettere dell’alfabeto per scrivere le storie.

Mi capitava di conoscere persone con tatuaggi particolari, che avevano dietro delle storie interessanti. Molti di loro venivano a trovare il mio maestro, e lui mi faceva vedere i loro tatuaggi, spiegandomene il significato. Erano le cosiddette «firme», come le chiamano i criminali: tatuaggi che hanno un significato finale che ingloba un simbolo o direttamente il nome di qualche vecchia e potente autorità criminale. Sono come un lasciapassare, per evitare che una persona venga accolta male in qualche posto lontano da casa sua, magari per via di sospetti o delle sue scarse conoscenze nella società criminale. Di solito questi tatuaggi vengono eseguiti in maniera molto particolare, esiste un modo specifico per renderli unici, senza agganciare direttamente il loro significato al nome o al soprannome di chi li porta: bisogna rifarsi alle caratteristiche e alle particolarità del corpo e legarli ai significati degli altri tatuaggi. Ho visto le firme su diverse persone, e ogni volta ho scoperto modi diversi per mischiare i soggetti tra loro, per creare cose uniche.

dal capitolo “La pelle parla”, Nicolai Lilin, “Educazione Siberiana”